L’Armenia è un respiro antico che attraversa i secoli, un mosaico di montagne e monasteri, di croci scolpite nella pietra e sguardi profondi come la storia che portano dentro.
È una terra che non si visita per caso, ma per scoprire l’anima nascosta del Caucaso, lì dove l’Europa si perde nei silenzi dell’Asia e il sacro abbraccia il quotidiano.
In Armenia ogni passo è un ritorno alle origini: la prima nazione al mondo ad aver adottato il cristianesimo, conserva templi, chiese rupestri e khachkar (croci di pietra) che raccontano millenni di fede e resistenza.
Il profilo del biblico Monte Ararat, pur trovandosi oggi oltre confine, domina ancora l’orizzonte e il cuore degli armeni, come un simbolo eterno di appartenenza e speranza.
Dai monasteri leggendari di Khor Virap e Geghard, incastonati in paesaggi da fiaba, ai mercati colorati di Yerevan, la capitale giovane e vibrante, l’Armenia è un viaggio che sorprende per la sua autenticità, per la generosità della sua gente e per la profondità silenziosa delle sue pietre.
Qui il tempo scorre diverso: più lento, più denso, più vero.
I pasti diventano riti di ospitalità, i brindisi si fanno poesie, la musica – dolce e malinconica – accompagna i racconti di un popolo che ha conosciuto il dolore ma non ha mai smesso di cantare la vita.
L’Armenia è uno di quei viaggi che entrano piano, in punta di piedi… e restano per sempre.
Una terra che ti accoglie con il cuore e ti saluta con un nodo in gola, lasciandoti il desiderio struggente di tornare.