Situata nella regione centrale della Turchia, la Cappadocia è un luogo magico e misterioso che attrae visitatori da tutto il mondo. L’origine del nome “Cappadocia” si pensa derivi dal termine persiano “Katpatuka”, che significa “terra dei cavalli belli. Caratterizzata da formazioni rocciose uniche al mondo, testimonianze dell’attività vulcanica che si è verificata in questa zona millenni fa, la Cappadocia è anche famosa per le sue chiese scavate nella roccia, i suoi paesaggi mozzafiato e la sua storia millenaria. Scopriamo insieme la bellezza di questo luogo unico al mondo.
La Cappadocia, centro dell’impero ittita e successivamente dei regni frigio, assiro e persiano, conquistata dai Greci sotto Alessandro Magno, poi importante provincia romana (17 a.C.) e bizantina, saccheggiata a lungo dagli Arabi tra il VII e il X secolo d.C., conquistata dai Turchi selgiuchidi nel 1175 e infine assorbita dagli Ottomani dalla seconda metà del XV secolo, ha una storia che attraversa millenni di dominazioni. Durante il periodo bizantino, la regione divenne un importante centro religioso, con la costruzione di numerose chiese rupestri decorate con affreschi e mosaici. La regione è stata abitata fin dalla preistoria e le sue caratteristiche geologiche uniche hanno svolto un ruolo cruciale nello sviluppo della cultura e della storia locale.
Questa regione è caratterizzata da una geologia unica, creata dall’attività vulcanica che si è verificata qui circa 60 milioni di anni fa. Il paesaggio della Cappadocia è caratterizzato da formazioni rocciose dalle forme curiose e sorprendenti, come le famose “Ciminiere di fata”, che sembrano torri di pietra alte anche 30 metri. che sono alti pilastri di roccia a forma di cono che sono stati erosi nel tempo dal vento e dall’acqua. Queste formazioni sono costituite da tufo vulcanico tenero, ed eroso in varie forme e dimensioni.
Valli e canyon: il territorio ospita numerose valli e canyon, tra cui le famose Valli Rossa e Rosa. Questi sono stati formati dall’erosione dell’acqua, mentre fiumi e torrenti tagliavano la morbida roccia vulcanica.
Grotte e città sotterranee: la Cappadocia è famosa per le sue città sotterranee, scavate nel tenero tufo dagli antichi Ittiti e successivamente utilizzate dai primi cristiani come nascondigli. La regione ospita anche numerose abitazioni rupestri, scavate nella roccia tenera e utilizzate come case, chiese e persino intere città. Perdersi tra le chiese rupestri, camminando tra gli spazi aperti e gli stretti e freschi cunicoli, è una delle cose più belle da fare nella Valle di Göreme, museo a cielo aperto, oppure ammirarla dall’alto con un volo emozionante in mongolfiera.
La Cappadocia custodisce uno dei più affascinanti esempi di architettura scavata nella roccia: la città sotterranea di Derinkuyu, situata nel capoluogo del distretto omonimo, rappresenta un morfotipo eccezionale già per la sua situazione. Situata sull’ampio altopiano, a 28 km a sud di Nevsehir (il capoluogo provinciale), ad un’altitudine di 1365 m sul livello del mare, invece di svilupparsi in un rilievo roccioso, si immerge attraverso grandi pozzi di circa 45 m nelle formazioni ignimbritiche che si estendono sotto il piano quasi piatto del centro della città.
Come un iceberg (di pietra), la parte che penetra sotto il livello del suolo è quindi in media da sei a dieci volte più profonda dell’altezza degli edifici di superficie dell’antica Malakopea, o Malagobia, oggi conosciuta come “Pozzo profondo”, cioè Derinkuyu in turco.
La Cappadocia faceva parte della Via della Seta, un’antica rete di rotte commerciali che collegava l’Oriente e l’Occidente, e le sue città fiorirono come importanti centri commerciali, era anche un importante centro del cristianesimo primitivo e molte delle sue chiese scavate nella roccia contengono affreschi ben conservati raffiguranti scene della Bibbia.
Un viaggio in Cappadocia, è un percorso dove intrecciarsi, perdersi nella storia di antichi popoli, di storie millenarie, che puoi assorbire solo calpestando questa terra, assorbendo gli odori e ascoltando gli echi, che hanno attraversato i secoli fino ad arrivare a noi viaggiatori assetati di bellezza.