Cantami, o Musa, del Pelide Achille l’ira funesta, che (infiniti) lutti addusse agli Achei…
Il mio nome è Omero, il primo poeta. Canto la madre di tutte le guerre.
(OMERO – ILIADE “Proemio”)
“Immaginiamo una città inespugnabile, che svetta imponente con le sue forti mura sopra una collina. All’orizzonte, sul mare cristallino, centinaia di navi dilagano tra le strie della candida spuma. E sulla spiaggia, tende, fuochi, guerrieri di bronzo che brandiscono armi invincibili. Siamo a Troia, teatro della madre di tutte le Guerre.”
Secondo la tradizione, il sito archeologico di Troia fu scoperto nel 1868 da Heinrich Schliemann, uno dei padri dell’archeologia, guidato solo dal suo intuito e con l’Iliade di Omero in mano, che lo aveva folgorato fin dall’età di 8 anni… in realtà la collina di Hisarlik (“il luogo della fortezza”), nell’attuale Turchia nord-occidentale, fu identificata come una possibile sede dell’antica Troia .
Nel sito collinare di Hissarlik, nella Troade, individuò le tracce sovrapposte di dieci città costruite una sull’altra. Gli strati più antichi – oggi chiamati Troia I e II – rivelano i segni di una civiltà che già tremila anni prima di Cristo padroneggiava tecniche, simboli e architetture complesse.
I livelli più antichi di Troia, come descritti da Schliemann, mostrano – 5.000 anni fa – una civiltà tutt’altro che primitiva. Gli oggetti parlano di simboli condivisi, di iconografie arcaiche, che sopravviveranno per millenni, e di tecniche costruttive avanzate. Lo sguardo di Schliemann, pur condizionato dalle sue convinzioni e dai limiti del suo tempo, riesce a cogliere i tratti fondamentali di un mondo che forse apparteneva al “mito” meno di quanto pensassimo, e riteniamo erroneamente tutt’oggi.
Uno dei ritrovamenti più celebrati di Schliemann fu il cosiddetto “Tesoro di Priamo”, una collezione di gioielli e oggetti d’oro rinvenuti nel livello di Troia II. Questi reperti, che Schliemann attribuì erroneamente al leggendario re Priamo, divennero simbolo del ricco patrimonio di Troia e suscitarono l’interesse del mondo intero.
Una delle leggende più celebri legate a Troia è quella del rapimento di Elena da parte di Paride, principe di Troia. Secondo la mitologia, Paride scelse Elena come la più bella tra le dee, offrendole la mela d’oro di Eros. Questo atto scatenò l’ira degli dei e provocò la guerra che avrebbe distrutto Troia. Il rapimento di Elena è il catalizzatore degli eventi narrati nell’Iliade di Omero.
Secondo la leggenda, all’origine della guerra vi fu il rapimento da parte di Paride , figlio del re di Troia, della bellissima Elena , moglie di Menelao, re di Sparta e fratello di Agamennone, sovrano di Micene. Fu quest’ultimo a guidare la spedizione dei signori achei contro Troia.
Giunti con le loro navi a Troia, gli Achei si accamperanno sulla spiaggia e assediarono la città, difesa da potenti mura. I combattendo fra gli opposti schieramenti avvenivano tra la spiaggia e la città, e ad essi prendevano parte anche gli dèi, divisi tra sostenitori degli Achei e difensori dei Troiani.
La guerra durò ben dieci anni , e molti eroi di entrambe le parti vi trovarono la morte: i più famosi furono il troiano Ettore e l’acheo Achille .
Infine Ulisse , uno dei sovrani achei, fece costruire un grande cavallo di legno e al suo interno nascose un gruppo di soldati. Trasportato il cavallo davanti alle porte della città, ordinò una finta partenza.
I Troiani pensavano che il cavallo fosse un dono agli déi lasciato dagli Achei per avere un agevole ritorno in patria e lo portarono in città. Di notte gli Achei uscirono dal cavallo e aprirono le porte della città ai compagni, che nel frattempo erano tornati con le loro navi: Troia fu incendiata ei suoi abitanti vennero uccisi o ridotti in schiavitù .
Troia non è solo leggenda, bensì crocevia per popoli, culture e religioni: una città da sempre situata in posizione strategica a cavallo tra l’Anatolia e il mondo mediterraneo.
L’importanza di Troia, infatti, va ben oltre il mito: grazie alla sua importanza strategica, ha svolto da sempre un ruolo vitale di collegamento tra Oriente e Occidente. Un importante centro per il commercio e per il dialogo, di cui ancora oggi si possono vedere testimonianze.
Troia è una domanda che si traduce in un viaggio affascinante nel cuore della storia.